Il 19 aprile ho partecipato, a Torino, alla conferenza di James Randi, figura leggendaria tra i prestigiatori e tra gli investigatori del paranormale. Non a caso l’incontro è stato organizzato dal CICAP (e presentava l’evento l’ottimo Massimo Polidoro, segretario nazionale e cofondatore del Comitato Italiano per il controllo delle informazioni sul Paranormale) e dal Circolo Amici della Magia di Torino.
Sebbene avessi già avuto la fortuna di incontrarlo, sempre a Torino, nel 2013, si è trattato di un pomeriggio memorabile per la lucidità e la simpatia dell’ormai ottantaseienne Rand e per la qualità dei temi trattati. Randi, fino ai sessant’anni prestigiatore, escapologo (come Houdini) e illusionista, ha passato gli ultimi venti anni a indagare presunti fenomeni paranormali e sbugiardando disonesti e truffatori che, spacciandosi per sedicenti possessori di poteri straordinari e paranormali, abusano della credulità o, peggio, della fiducia di persone disperate o in difficoltà anche gravissime, traendone grandi profitti.
Un prestigiatore, infatti, meglio di uno scienziato, è in grado di intuire (e riprodurre) i trucchi dei disonesti e di interrompere le “carriere” dei truffatori. Sotto il suo occhio attento sono così passati finti guaritori, predicatori che si attribuivano capacità miracolose, operatori dell’occulto, maghi e cartomanti. Lo stesso percorso lo fece Henry Houdini, che a un certo punto della sua carriera interruppe le pubbliche rappresentazioni per indagare l’occulto alla ricerca di un segno inequivocabile della realtà del paranormale. Ma la motivazione è certamente diversa: mentre Houdini sperava di trovare le prove dell’occulto (mezzo che avrebbe potuto metterlo di nuovo in contatto con l’amata madre scomparsa), Randi è scettico, incredulo e possiede tutte le arti per scovare truffe e trucchi.
Come Houdini ha messo in palio una consistente cifra (un milione di dollari) per chi saprà dimostrare, sotto i suoi occhi e in condizioni di controllo da lui stabilite, poteri occulti o paranormali di qualsiasi genere. Non occorre dire che al momento il milione di dollari è ancora nelle casse della Fondazione Randi.
Rimangono nella storia le numerose controversie legali con molti protagonisti del mondo dell’occulto. In particolare quelle con Uri Geller, altra figura tanto importante quanto controversa del panorama della parapsicologia e dell’illusionismo. L’emblema di Geller rimane la sua presunta capacità di piegare cucchiaini e forchette con i propri poteri medianici, esperimento che Randi, di fronte alla platea di Torino, ha ripetuto con grande noncuranza e simpatia, arrivando addirittura a spezzarli sotto gli occhi di tutti. Stile ironico, caustico, graffiante, una vitalità straordinaria, un’incredibile luce negli occhi e la capacità di creare un’immediata empatia con il pubblico, completano la sensazione di aver avuto la fortuna di rivedere e poter salutare di nuovo un “mostro sacro” dell’arte magica, forse, al suo ultimo tour italiano prima dell’imminente ritiro dalle scene da qualche tempo annunciato.