L'arte dello Storyteller: la strategia della narrazione

fiabe
Scegliere come narrare è questione di pianificazione. Poiché qualsiasi narrazione dipende dal bilanciamento (o dallo sbilanciamento) tra dimensione “fattuale” e dimensione “discorsiva” è necessario avere ben chiaro l’obiettivo del discorso, l’effetto che si desidera ottenere e come si intende narrare. Naturalmente la scelta dovrebbe anche dipendere dalla veridicità del discorso: se stiamo per raccontare una fiaba l’elemento discorsivo sarà quello preferibile, se invece vogliamo raccontare un fatto di cronaca o annunciare le strategie di crescita della nostra azienda a stakeholder e shareholder, converrà dare preponderanza al fattuale, tenendo al minimo il discorsivo.
Appare superfluo ricordare che la dimensione fattuale racconta “i fatti”, mentre quella “discorsiva” si avvale della “parola” ed è di per sè autoreferenziale (il valore della narrazione si valuta in base al COME e non al COSA viene narrato).Ma poiché ogni comunicazione è influenzata più dall’elemento discorsivo che dal fattuale (anche se il buon senso suggerirebbe il contrario), occorre definire a priori come impostare la narrazione.
Vi sono almeno tre possibilità e ognuna crea effetti diversi.Mantenere il fattuale preponderante sul discorsivo. Otterremo una narrazione dei fatti rassicurante e razionale. In questo modo, infatti, vengono raccontate scoperte scientifiche o indagini di Polizia.Tenere il fattuale distinto dal discorsivo. Avremo una grande distanza tra i fatti e come vengono narrati. In questo modo si esprime spesso la televisione quando la voce narra un fatto ma le immagini sono diverse o di repertorio. Come è noto, infatti, le immagini si fissano nella mente molto più di quanto non facciano le parole.Tenere il fattuale completamente staccato dal discorsivo. Grazie alla contraddizione tra i due elementi, otterremo comicità se il fattuale è noto e il discorsivo è in contraddizione. Trufferemo l’uditorio quando, invece, daremo preponderanza al discorsivo parlando di fatti poco o per niente noti (è il caso della calunnia, della leggenda e della controinformazione).
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