Will Smith e Margot Robbie, protagonisti di una commediola tutta americana che non passerà alla storia della cinematografia ma che è comunque capace di divertire, si innesta sul filone (ormai) quasi ossessivo dei cineasti americani per la truffa e i personaggi border line che campano sfruttando le debolezze delle menti altrui. Ed è proprio questa la parte che mi interessa di Focus: i molti punti in cui si teorizzano (e si rappresentano) alcune tecniche utilizzate nella manipolazione verbale, in alcune tecniche dell’illusionismo e del mentalismo e, ahimè, anche nella truffa. Misdirection, massacro verbale, manipolazione e rappresentazione alternativa della realtà, pensiero laterale, pickpocketing, induzione di scelte e illusione di alternative solo per citarne alcune.
Particolarmente interessante, in questo senso, per comprendere quanto sia labile la nostra mente e attaccabile da chi è in grado di sfruttarne le debolezze, la scena della scommessa al raddoppio con il miliardario cinese (chi ha visto il film capirà): un esempio pratico di illusione della libertà di scelta e di induzione ipnotica direi “da manuale”. Insomma, un film che, se guardato in trasparenza, è in grado di suscitare interessanti spunti di riflessione anche su altri temi quali realtà e finzione, verità e menzogna.
Per approfondire vedi anche: Verità e menzogna – concetti da sempre relativi