Comunicare la crisi: argomento troppo spesso sottovalutato

La gestione della Crisi, in Azienda o nelle Istituzioni, è argomento quantomai attuale. Il contesto economico complesso, le molteplici bufere che colpiscono l’immagine consolidata di aziende ed enti (pubblici e privati), impongono l’elaborazione di strategie pensate e studiate proprio per minimizzare gli effetti negativi e gestire nella maniera più corretta le relazioni con la stampa, i media e il contesto Social, all’interno del quale ormai tutti si muovono con la propria immagine, i propri prodotti, la propria vita sul mercato.

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Le regole della gestione della crisi sono ferree e richiedono alcune azioni pensate, coordinate e applicate in modo rigoroso per raggiungere gli obiettivi, ma troppo spesso (e se ne vedono gli effetti) l’urgenza fa compiere azioni non coordinate e non pianificate, con il risultato di appesantire e peggiorare la situazione.
Analisi della crisi, definizione delle persone che comporranno la così detta “unità di crisi”, individuazione del portavoce nei confronti della stampa, chiusura di tutti gli altri canali di comunicazione dell’azienda, pianificazione della strategia di comunicazione (comunicati stampa, interviste ecc.) sono i primi passi per affrontare la crisi: sia essa legata al brand o ad un prodotto specifico, oggetto di attacchi da parte della pubblica opinione, della posizione dell’azienda in relazione ad alcune decisioni che riguardano la gestione del personale, oppure di coinvolgimenti del top management in questioni legate alla cattiva politica o a questioni di rilevanza giuridica.
Spesso viene scelta la via del silenzio, l’aggressività nelle risposte ai giornalisti o i famigerati “No Comment” che nella migliore delle ipotesi lasciano libera la strada delle illazioni, nella peggiore danno ragione alle accuse più fantasiose o infondate.
Gestire la crisi significa condurre e guidare l’informazione in modo mirato fino alla rapida soluzione del problema e qualche volta trasformare la situazione di oggettiva difficoltà nell’opportunità di cambiare il proprio posizionamento e ottenere vantaggi di altro tipo proprio da quella (indesiderata) esposizione mediatica.

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